LA VITA E' UNA GRANDEZZA INTEGRALE
- francescofst
- 17 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Adesso che hai imparato cos'è il battito di due mani, dimmi, cos'è il battito di una mano sola? [Koan Zen]
All'atto della commercializzazione dell'energia elettrica, Thomas Edison ebbe il problema della misura dell'energia consumata, che risolse con un tipo di misuratore che oggi considereremmo complicato. Che richiedeva la figura del "letturista", un'operatore che, periodicamente, registrasse la lettura dello strumento ai fini della successiva fatturazione.
Sostituita dall'odierna telelettura, la figura è oggi scomparsa, ma i principi sono rimasti gli stessi: sulla vostra bolletta trovate le letture di fine e inizio mese e gli oscuri calcoli che conducono all'importo da pagare [1].

Sotto il profilo informatico, si è posto un problema interessante, che formulerò qui nella forma del koan zen: adesso che hai imparato cos'è la lettura di un contatore attivo, dimmi, qual'è la lettura di un contatore dismesso? La prima, banale soluzione è che così come il concetto di "battere" presuppone l'esistenza di due oggetti (chiamiamoli "battente" e "battuto"), la lettura di un contatore presuppone che il contatore sia attivo, quindi la domanda è priva di senso. Tuttavia, proprio come nel koan Zen, si può dare una risposta diversa stimolata proprio dall'informatica: la lettura di un contatore dismesso è l'ultima registrata prima di dismetterlo. Tranquilli, essendo il valore costante, la differenza tra letture successive è zero, quindi non pagate nulla. Sotto il profilo del POD, la definizione ha un senso, troppo tecnico per insistervi qui oltre.
Mia madre si è spenta l'anno scorso a novanta anni. Quanti anni ha oggi mia madre? Vuoi dire "avrebbe" direte voi; no, intendo proprio "ha", terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo avere. Anche in questo caso sono possibili due risposte: il concetto di età non si applica ad una persona morta o, in alternativa, ha novant'anni, vale a dire che il valore dell'età rimane congelato per l'eternità. Proprio come l'ultima lettura del contatore. Ciò getta luce sul concetto di "spegnersi", che non coincide con quello di "cancellare", "eliminare" o "azzerare", ma nel trasmettere ad eterna memoria i valori di alcune proprietà che si sono accumulate durante l'esistenza. La vita è allora una grandezza integrale, vale a dire che noi siamo il prodotto (meglio, la somma) di quanto abbiamo accumulato (o dissipato (a parte l'età e le letture dei contatori, che progrediscono sempre, per altre proprietà dobbiamo ammettere la possibilità che si possano ridurre nel tempo) in ogni singolo istante della nostra esistenza). [3]
Possiamo andare oltre e dare una definizione tecnica della differenza tra vita e non-vita: alla seconda corrisponde una derivata nulla, laddove per la prima è non-nulla. [2] Badate bene, parlo di non-vita, non di morte, perché la metafora del contatore propone un altro aspetto interessante: nel momento in cui è installato, le letture dei contatori - solitamente - non sono zero, perché riportano i pochi wattora transitati durante le prove di laboratorio. Esattamente come, alla nascita di un figlio, si è soliti chiedere "quanto pesa?", perché nessun bambino viene al mondo di peso nullo. Come nel caso precedente, sotto il profilo informatico può far comodo attribuire a tutte le registrazioni passate quel valore iniziale, non zero e neppure considerarlo non esistente. Come il contatore, una volta installato, si porta dietro un'infinità di letture coincidenti con la prima, il bambino, appena nato, si porta dietro una storia, forse quella dell'umanità che l'ha generato (le "morte stagioni" di leopardiana memoria). Ed entrambi - in un senso che non mi è ancora del tutto chiaro - è come se fossero sempre esisti: erano solo spenti e si aspettava che li accendessero. Per, un giorno, tornare a spegnersi, ma con valori delle loro proprietà diversi dagli originali.
[1] al quale, notoriamente si applicano in maniera ricorsiva le tasse da pagare: le accise sull'energia elettrica e l'IVA sulle accise.
[2] che ripropone il dramma esistenziale della persona per la quale la derivata di alcune proprietà - ma non per l'età! - si può annullare anche durante l'esistenza stessa. Nella metafora del contatore, corrisponde al caso in cui l'utente smette di ritirare energia dalla rete, ad esempio quando l'abitazione è dismessa.
[3] la vostra automobile, se non andate da un meccanico furbo, si porta dietro i chilometri che ha percorso quando la rottamate. E' la caratteristica di tutte quelle proprietà che non sono "istantanee" (di "flusso" per gli ingegneri) ma che si accumulano nel tempo (di "volume" per gli ingegneri), altrimenti dette appunto "integrali" da chi si occupa di sistemi dinamici.
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