«Un giorno, al Trinity College, negli anni Trenta, Erdös e mio marito Harold erano seduti in un luogo pubblico. Rimasero per oltre un’ora immersi nelle loro riflessioni senza pronunciare parola. Poi, ad un certo punto, Harold ruppe il lungo silenzio e disse: “Non è zero; è uno.” I due uomini furono sopraffatti dalla gioia. La gente intorno a loro li prese per pazzi. Naturalmente lo erano.»
Hoffmann, “L'uomo che amava solo i numeri”, Mondadori 2000, pagina 10
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